PEOPLE


FOTOGRAFI

Gli obiettivi che hanno catturato i volti della Siria sono di…

Mahmud Abdur-Rahman

Originario di Aleppo, ha vissuto in prima persona la guerra nella sua città. Come fotografo-attivista e poi come professionista lavorando con agenzie straniere, tra le quali AFP e Reuters. Ha cominciato a lavorare come esponente della società civile ad Aleppo est prima e durante l’assedio governativo conclusosi a Dicembre 2016. Dal 2015 si trova in Turchia dove continua a sostenere le comunità civili siriane nel campo dei media, umanitario e della documentazione.

Mohammad Amen Qurabi

Mohammad Amen Qurabi ha 28 anni e vive nella città di Arihah nella campagna di Idlib, in Siria. Lavora come fotografo da 8 anni e ha lavorato con agenzie di stampa arabe e internazionali e siti web, come queste: Anadolu Agency,sito web Good morning Syria,sito web Human in Syria , AFP, Reuters, Syrian Human Rights Network (sezione per la documentazione di guerra), etc.

Ha iniziato il suo lavoro come formatore in campo fotografico nel 2013, ad oggi ha formato 4250 apprendisti fotografi: un gruppo di donne che lavorano per organizzazioni civili, volontari della protezione civile, apprendisti della fotografia, un gruppo nella città di Al-Attarb, nelle campagne di Aleppo, il quale faceva parte del progetto di rafforzamento delle capacità, in collaborazione con il gruppo di Tahadi. Ha partecipato al progetto “Life in Syria” con molte fotografie, qui le migliori.

Emad Najm Husso

Di Aleppo, si è laureato presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Aleppo – Dipartimento di lingua e letteratura inglese.Ha iniziato a lavorare come giornalista nel 2013 con la rivista Henth ad Aleppo e ha scritto numerosi articoli sul sito web All4Syria, sul giornale Enb Baladi, sul quotidiano Alquuds Alarbi e sul sito web Good Morning Syria. Ha lavorato come coordinatore delle ONG italiane COSV nella città di Aleppo, in seguito è stato coordinatore del progetto People in Need NGOs ad Aleppo. Ccon alcuni amici ha fondato il Life Makers Team, un’organizzazione di lavoro civile attiva ad Aleppo.

Nel 2015 è stato assistente alla regia di due documentari sul progetto di sostegno ai rifugiati siriani in Turchia, con l’associazione delle donne arabo-austriache. Da Dicembre 2015 vive a Innsbruck, in Austria, dove ha iniziato il suo primo lavoro come uno dei coordinatori e presentatori del programma radiofonico settimanale “Voice of Peace” della radio Freiradascolta la sua intervista -. Nel 2017 ha realizzato una mostra in collaborazione con l’Iniziativa Mindrheiten Tirol NGOs che include 21 immagini della Siria, dal confine turco-siriano e da uno dei campi profughi di Innsbruck. Al momento ha il suo programma radiofonico Bridges sulla Radio Freirad e sta attualmente lavorando ad un cortometraggio intitolato Please Wait sugli immigrati in Europa. Il libro “Life in Syria” è uno dei progetti a cui è più orgoglioso di partecipare: “E’ un documento che riflette la realtà della vita siriana durante la guerra, sulla base delle immagini e dei testi forniti dagli attivisti siriani che partecipano alla rivoluzione siriana.”.


Jalal Al-Mamo

Jalal Almamo è un fotoreporter freelance siriano, nato ad Aleppo nel 1986. Dall’inizio della rivoluzione pacifica in Siria, ha deciso di rimanere, testimoniare e tenere traccia di ciò che stava accadendo alla sua gente e alla sua città storica, mostrando al mondo la verità attraverso le sue foto e progetti video.
Le sue foto sono state pubblicate in diversi media internazionali come La Presse, Le Monde e il New York Times (con la copertina della prima pagina del 15.6.2013). Ha lavorato dal 2013 per agenzie come AFP e fino ad ora con Reuters dapprima con il nome di Jalal Al Halabi, per ragioni di sicurezza, e poi a suo nome.

Le foto di J. Al-mamo sono state classificate come “le migliori immagini , iconiche e rappresentative” secondo Reuters, dal 2013, restando sempre le prime scelte, per gli editori e i giornali, per le fotografie da Aleppo. Le stazioni televisive internazionali hanno utilizzato molte foto e video di J. Almamo (LBCI, France 24 …) ed alcune delle sue foto sono state utilizzate in diverse mostre internazionali e in progetti di arte-terapia negli Stati Uniti, in Libano e in Turchia. Almamo è responsabile della sezione foto di una rivista locale finanziata da Interniews (Focus Aleppo) e ora collabora a un libro sulla resilienza in tempo di guerra. Il suo obiettivo è continuare a lavorare come fotografo, espandendo la sua esperienza in diversi campi del foto-giornalismo. Attualmente vive in Francia e ha tenuto una mostra intitolata No Time for Tomorrow.

Life Makers Team


Life Makers Team è un’organizzazione della società civile nata nel 2012 a seguito delle prime rivolte e manifestazioni pacifiche svoltesi ad Aleppo. Formato da un gruppo di volontari negli anni hanno posto al centro delle loro attività il diritto all’istruzione e la difesa dei diritti umani. Hanno lavorato in 7 scuole nei quartieri di Aleppo est, svolgendo attività ricreative per i bambini -sport, teatro, pittura….-, organizzando corsi di formazione per le insegnanti nel supporto psicosociale e gestione dei traumi sofferti dai bambini, supportando la riabilitazione di scuole danneggiate dai bombardamenti e costruendo aule sicure nei sotterranei degli edifici. Hanno collaborato con ONG internazionali in programmi di aiuto umanitario gestendo forniture alimentari. Alcuni dei loro membri hanno perso la vita sotto i bombardamenti della città di Aleppo tra cui uno dei fotografi del progetto Life in Syria: Shamel al Ahmad.

Nour Kelze

Attualmente residente in Germania Nour Kelze è nata ad Aleppo, in Siria (1988) dove si è laureata in lingua e letteratura inglese presso l’Università di Aleppo (2012). Da insegnante di inglese a fotografa, ha documentato il fronte siriano, la vita quotidiana, le trasformazioni del paesaggio, il dislocamento e l’immigrazione. Il suo lavoro è stato rappresentato dall’agenzia di stampa Reuters dal 2012 fino a 2015. È stata la prima fotoreporter femminile siriana ad aver ricevuto “Courage in Journalism” dall’International Women’s Media Foundation in (2013). Nel 2015 ha ricevuto un Magnum Foundation per il programma “Photography e di Social Justice Fellowship”.


TESTIMONIALS E COLLABORATORI

I collaboratori, i testimonial, le associazioni, i volontari e tutti coloro che hanno aiutato la diffusione di questo libro.

Progetto grafico

Filippo Mancini

Filippo Mancini, originario di Siena, è un operatore umanitario che da più di 10 anni lavora in aree di conflitto, di crisi umanitarie e disastri naturali.
Ha collaborato con numerose ONG Italiane ed internazionali, tra Pakistan, Sud Sudan, Nepal, Turchia, Colombia, Venezuela e adesso Ucraina. Negli anni ha sviluppato l’interesse e la passione per la fotografia di reportage, come mezzo per sensibilizzare e comunicare le realtà che si trova davanti e le storie di vita delle persone che incontra.

Si è fatto promotore della pubblicazione del libro fotografico e della realizzazione della mostra Life in
Syiria
, presentandola per 4 anni in vari eventi e spazi museali in Italia e all’estero. Sul campo ha collaborato come fixer per fotografi italiani e
internazionali (tra cui Jan Grarup nel suo reportage sui rifugiati venezuelani in Colombia).
A Roma presso l’Associazione WSP ha frequentato due laboratori di fografia reportagistica tenuti da Dario De Dominicis e Fausto Podavini. Le
sue foto sono state pubblicate nei canali di comunicazione delle ONG con cui ha collaborato e per campagne di raccolta fondi. A febbraio 2023 è
uscito, su la rivista Le Frecce, un breve reportage sull’Ucraina.

Seipersei

Seipersei nasce nel 2012 come casa editrice indipendente specializzata in self publishing. Dopo aver pubblicato cinque progetti a lungo termine, nel 2016 il fondatore Stefani Vigni, decide di aprire la casa editrice soprattutto a giovani autori italiani emergenti provenienti dalle più importanti accademie e scuole di fotografia italiane. Seipersei è un laboratorio di avvistamento di pensiero visuale laterale impegnato nella promozione dei giovani fotografi italiani e tratta specialmente tematiche sociali e progetti di una certa intimità che riscuotono il favore della critica fotografia nazionale ed internazionale.


Grazie a tutti.

Da ottobre 2017, hanno partecipato, collaborato e cooperato in prima persona alla creazione, stampa, presentazione e diffusione del libro, nonché all’offerta di spazi espositivi per la mostra “Life in Syria”:

Photolux Photography Festival e Umbria World Fest 2017, Middle East Now 2018 festival a Firenze, spazi sociali e librerie a Siena, Roma, Bruxelles , Liège, Innsbruck, Cà Foscari Università di Venezia, UNHCR Italia, Auditorium Parco della Musica di Roma e Teatro Franco Parenti di Milano.